Prefazione di
Vittorio Sgarbi
A pesca di immagini

C’è una ricorrente metafora che accosta la fotografia alla caccia. E’ una analogia che si fonda sul fatto di riconoscere entrambe come procedimenti di cattura; la caccia di prede animali, la fotografia di entità più sfuggevoli, un istante, un’impressione, un moto, una condizione di luce, una determinata situazione: il tutto riportato nel trofeo glorioso dell’immagine. Se si parla di Caorle, viste le sue tradizioni ancora vivissime, credo sia il caso di paragonare la fotografia alla pesca. Guardiamole , queste fotografie su Caorle, come una battuta di pesca a rete che è stata a suo tempo calata, e poi, dopo un certo tempo, tirata in barca lasciando tra le maglie intrecciate il bottino auspicato.
Sulla profonda bellezza di Caorle, sul suo essere natura, storia, costume allo stesso modo contigui e alternativi rispetto a quelli della vicina Venezia, non sarò a dire. Ne diranno le fotografie, necessariamente, altrimenti il senso stesso di questo libro verrebbe vanificato.
Mi limito perciò a vederle, queste fotografie, e a scrivere qualcosa…

